Fascism is alive and well in Italy. OPERATION GLADIO (state false flag terror) is lauded.
www.ilpopolo-online.info/index.php?velina=222
Il Popolo d'Italia (Italian for "The People of Italy"), was an Italian newspaper founded by Benito Mussolini on November 15, 1914 Il Popolo d'Italia ran until July 24, 1943 and became the foundation for the Fascist movement in Italy after World War I. The paper, advocating militarism and irredentism, was subsidized by the French and industrialists on the pretext of influencing Italy to join the Entente Powers.
The newspaper was refounded in 1998 by Giuseppe Martorana, founder of the Nuovo Ordine Nazionale, and is published in Milan.
A MEMORY OF COLONEL ALDO Specogna
Giuseppe Capitanio - Regional Secretary of DC Tuscany and National Director of the Christian Democrats -
giuseppe.capitanio@dconline.info *****
I would like to recall the figure of Colonel Aldo deli Alpini Specogna MAVM, original and authentic figure of Man, Alpine, Warrior, Master and
Servant of the state. Beyond that was a Soldier Combattente throughout his life always faithful to his ideal of love patriotism.
Until 8 September 1943 he served in 8 ° Alpine regiment, then put in like all freedoms, made contact with the prospective partisan. True to his ideals in defense of freedom of the earth and the Italian Friuli taken part in the 7th Brigade Osoppo, fighting both the German army in retreat, and the attempts of the Communists and Slavs and Italian for those operating territories were annexed to Yugoslavia .
In this regard it should be noted that the contrasts between the so-called white training partisan named Osoppo clashed harshly with the partisan communist. For all that is remembered that a Porzus, with the aggravating circumstance of deception, a group of partisans garibaldini belonging to the GAP (Partisan Action Group) employees, even militarily by PCI, the partisans of the murdered Osoppo and ripped from the yard of the Italian tricolor.
The Soviet thrust dell'egemonia come up on the outskirts of Trieste, is a threat to the Italian State in particular because of the aspirations of Titus.
In this climate the Western democracies that are part of the Atlantic Pact ripen the need for a new unit of defense and then also in Italy, life takes a special military called Stay Behind more commonly known as "Gladio". The Col. Alp. Aldo Specogna is called by the General Staff of Defense aricoprire organizer of the task-manager of the Northeast region of the nascent structure Stay Behind. The silent sacrifice of Col. Specogna and many other men like him have helped to assure our country a rightful place among the nations belonging to the free world, who were allied to stem the overwhelming thrust of expansion of the countries belonging to the Warsaw Pact.
At this point it should be remembered that the "Gladio" was a secret organization but not unlawful, was employed by the Ministry of Defense and incorporated in the NATO context. Over 90 years has been, like other organisms, the subject of an unfair judicial obstinacy, whose commanders were acquitted in 2001 of all their crimes prosecuted by the Court of Assizes of Rome.
The example of life given by Col. Specogna should serve as a warning for the future, to continue to foster a love for the homeland, for Freedom and Democracy.
google GLADIO and inform yourself... 911, L77, Bali, Madrid ... BOLOGNA.
Black operation terrorism, synthetic terrorism, the DEEP STATE exists!!
In the USA this medieval culture is so prevalent -- there is bi money in torture!!
http://tangibleinfo.blogspot.com/2009/05/cia-torture-usa-war-crimes.html
http://tangibleinfo.blogspot.com/2009/02/usa-blackmailing-britain-on-torture.html
Follow the money, cui bono. CIA/DIA/ONI Mossad MI6 are the perpetrators.
There is no oversight, no accountability for these grave crimes.
http://tangibleinfo.blogspot.com/2009/04/911-inside-job-great-entertainment.html
Take heart. Right now in Turkey the brave government is trying to prosecute the fascists.
http://tangibleinfo.blogspot.com/2009/05/murders-stopped-at-once-ergenecon.html
UN RICORDO DEL COLONNELLO ALDO SPECOGNA
di Giuseppe Capitanio . Segretario regionale della D.C. Toscana e Consigliere nazionale della Democrazia Cristiana - giuseppe.capitanio @dconline.info *****
Mi piacerebbe poter ricordare la figura del Colonnello deli Alpini Aldo Specogna M.A.V.M., esemplare ed autentica figura di Uomo, Alpino, Combattente, Comandante e
Servitore dello Stato. Oltre che Soldato fu un Combattente per tutto l'arco della sua vita sempre fedele al suo ideale di amore patrio.
Fino all'8 settembre 1943 prestò servizio nell'8° reggimento alpini, successivamente messo come tutti in libertà, prese contatti con le costituende formazioni partigiane. Fedele ai suoi ideali in difesa della libertà e dell'italianità della terra friulana prese parte alla 7° brigata Osoppo, combattendo sia l'esercito tedesco in ritirata, sia i tentativi dei comunisti sia slavi che italiani che operavano affinchè quei territori fossero annessi alla Jugoslavia.
A tal proposito è opportuno ricordare che i contrasti tra la formazione partigiana cosidetta bianca denominata Osoppo si scontrò duramente con le formazioni partigiane comuniste. Per tutto vale ricordare che a Porzus, con l'aggravante dell'inganno, un gruppo di partigiani garibaldini appartenenti ai G.A.P. (Gruppi di Azione Partigiana) dipendenti, anche militarmente dal P.C.I., trucidarono i partigiani della Osoppo e strapparono dal pennone della base il tricolore italiano.
La spinta dell'egemonia sovietica giunta sino alle porte di Trieste, costituisce una minaccia per l'intero Stato Italiano in particolare a causa delle aspirazioni di Tito.
In questo clima le democrazie occidentali facenti parte del Patto Atlantico maturano la necessità di costituire una nuova unità di difesa e quindi anche in Italia, prende vita una struttura militare speciale denominata Stay Behind più comunemente nota come "Gladio". Il Col. Alp. Aldo Specogna viene chiamato dallo Stato Maggiore della Difesa aricoprire l'incarico di organizzatore-responsabile della regione Nord-Est della nascente struttura Stay Behind. Il silenzioso sacrificio del Col. Specogna e di numerosi altri uomini come lui hanno contribuito ad assicurare al nostro Paese un giusto posto tra quelle nazioni appartenenti al mondo libero, che si erano alleate per arginare la soverchiante spinta espansionistica dei paesi appartenenti al patto di Varsavia.
A questo punto è bene ricordare che la "Gladio" era una organizzazione segreta ma non illegittima, era alle dipendenze del Ministero della Difesa ed inglobata nel contesto NATO. Negli anni 90 è stata, come altri organismi, oggetto di un ingiusto accanimento giudiziario; i cui comandanti sono stati assolti nel 2001 da tutti i reati loro ascritti dalla Corte di Assise di Roma.
L'esempio di vita dato dal Col. Specogna deve servire da monito per il futuro, per continuare ad alimentare l'amore per la Patria, per la Libertà e per la Democrazia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Bologna
La strage di Bologna è uno degli atti terroristici più gravi avvenuti in Italia nel secondo dopoguerra, verificatosi sabato 2 agosto 1980.
Alle 10.25, nella sala d'aspetto di 2° Classe della Stazione di Bologna Centrale,[1] un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplode uccidendo ottantacinque persone e ferendone oltre duecento.
Per Bologna e per l'Italia è stata una drammatica presa di coscienza della recrudescenza del terrorismo.
Il terrorismo nero
Non appena apparvero più chiare le dinamiche e fu palese una matrice terrorista, attribuirono la responsabilità della strage al terrorismo nero.
Già il 26 agosto dello stesso anno la Procura della Repubblica di Bologna emise ventotto ordini di cattura nei confronti di militanti di estrema destra dei Nuclei Armati Rivoluzionari: Roberto Fiore e Massimo Morsello (futuri fondatori di Forza Nuova), Gabriele Adinolfi, Francesca Mambro, Elio Giallombardo, Amedeo De Francisci, Massimiliano Fachini, Roberto Rinani, Giuseppe Valerio Fioravanti, Claudio Mutti, Mario Corsi, Paolo Pizzonia, Ulderico Sica, Francesco Bianco, Alessanro Pucci, Marcello Iannilli, Paolo Signorelli, PierLuigi Scarano, Francesco Furlotti, Aldo Semerari, Guido Zappavigna, GianLuigi Napoli, Fabio De Felice, Maurizio Neri. Vengono subito interrogati a Ferrara, Roma, Padova e Parma. Tutti saranno scarcerati nel 1981.
Depistaggi
Vi furono svariati episodi di depistaggio, dei quali il più grave è quello ordito da parte di alcuni vertici dei servizi segreti del SISMI, tra i quali Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte. Costoro fecero porre in un treno, a Bologna, da un sottufficiale dei carabinieri, una valigia piena di esplosivo, dello stesso tipo che fece esplodere la stazione, contenente oggetti personali di due estremisti di destra, un francese e un tedesco. Musumeci produsse anche un dossier fasullo, denominato "Terrore sui treni", in cui riportava gli intenti stragisti dei due terroristi internazionali, in relazione con altri esponenti dell'eversione neofascista. Tutti comunque legati allo spontaneismo armato, senza legami politici, quindi autori e allo stesso tempo mandanti della strage. Il tutto organizzato per far terminare così le indagini.
Ripensamenti e disinformazione
Francesco Cossiga, il 15 marzo 1991, al tempo della sua presidenza della Repubblica, affermò di essersi sbagliato a definire "fascista" la strage alla stazione di Bologna e di essere stato mal indicato dai servizi segreti. Attorno a questa strage, come era già avvenuto per la Strage di piazza Fontana nel 1969, si sviluppò tutto un cumulo di affermazioni, controaffermazioni, piste vere e false, tipiche di altri tragici avvenimenti della cosiddetta strategia della tensione.
Le condanne
Lentamente e con fatica, attraverso una complicata e discussa vicenda politica e giudiziaria, e grazie alla spinta civile dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 si giunse ad una sentenza definitiva di Cassazione il 23 novembre 1995: vennero condannati all'ergastolo, quali esecutori dell'attentato, i neofascisti dei NAR Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti, mentre l'ex capo della P2 Licio Gelli, l'ex agente del SISMI Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte vennero condannati per il depistaggio delle indagini.
Il 9 giugno 2000 la Corte d'Assise di Bologna emise nuove condanne per depistaggio: nove anni di reclusione per Massimo Carminati, estremista di destra, e quattro anni e mezzo per Federigo Mannucci Benincasa, ex direttore del SISMI di Firenze, e Ivano Bongiovanni, delinquente comune legato alla destra extraparlamentare. Ultimo imputato per la strage è Luigi Ciavardini, con condanna a 30 anni confermata nel 2007. Anche lui continua a dichiararsi innocente.
Eventuali mandanti della strage non sono mai stati scoperti.
Ipotesi alternative
A causa del protrarsi negli anni delle vicende giudiziarie e dei numerosi comprovati depistaggi, intorno ai veri esecutori e ai mandanti dell'attentato si sono sempre sviluppate numerose ipotesi e strumentalizzazioni politiche divergenti dai fatti processuali che hanno portato alle condanne definitive dei presunti esecutori materiali della strage.
* Stando quanto riportato dai media nel 2004 e ripreso nel 2007 [3], Francesco Cossiga, in una lettera indirizzata a Enzo Fragalà, capogruppo di Alleanza Nazionale nella commissione Mitrokhin, ipotizza un coinvolgimento palestinese (a mano del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e del gruppo Separat di Iliz Ramirez Sanchez, noto come "comandante Carlos") dietro l'attentato.[4] Inoltre, nel 2008 Cossiga ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera, in cui ribadiva la sua convinzione secondo cui la strage non sia da imputarsi al terrorismo nero, ma ad un "incidente" di gruppi della resistenza palestinese operanti in Italia. Si dichiara oltresì convinto dell'innocenza di Francesca Mambro e Giuseppe Valerio Fioravanti.[5]
* Dalla sua cella, a Parigi, il terrorista rosso Ilic Ramirez Sanchez afferma che «la commissione Mitrokhin cerca di falsificare la storia» e che «a Bologna a colpire furono CIA e Mossad», con l'intento di punire e ammonire l'Italia per i suoi rapporti di fiducia reciproca con l'OLP, che si era segretamente impegnato a non colpire l'Italia in cambio di una certa protezione.[6]
* Nel maggio 2007 il figlio di Massimo Sparti (malvivente legato alla banda della Magliana e principale accusatore di Fioravanti) dichiara «mio padre nella storia del processo di Bologna ha sempre mentito», aprendo nuovi spiragli ed ipotesi.[7]
* In un allegato uscito in fascicoli del settimanale di destra L'Italia Settimanale nel corso del 1994 intitolato Storia della prima Repubblica viene fornita una particolare ipotesi sulla strage. Prima di tutto viene accomunata alla strage di Ustica (ne viene definita letteralmente il "bis"); poi viene paragonata al caso di Enrico Mattei e al Caso Moro. Il testo prosegue con
« L'Italia dalla nascita della prima Repubblica è stata, come tutti sanno, un paese a sovranità limitata (...) ora, nel momento in cui, per questioni contingenti (...) ha fatto - raramente - scelte che si sono rivelate in contrasto con le alleanze di cui vi dicevo, ha compiuto, detto in termini politico-mafioso-diplomatici, uno "sgarro". E come nella mafia quando un picciotto sbaglia finisce in qualche pilone di cemento o viene privato di qualche parente (in gergo si chiama "vendetta trasversale"). Così è fra gli Stati: quando qualche paese sbaglia, non gli si dichiara guerra; ma gli si manda un "avvertimento", sotto forma di bomba, che esplode in una piazza, su di un treno, su una nave, ecc ecc »
Assolutamente senza contestare le sentenze giudiziarie che hanno riconosciuto gli esecutori materiali, questo testo vuole indicare i mandanti. Non è specificato null'altro in particolare, ma in quel periodo l' unico "sgarro" imputabile all'Italia fu il mancato boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca, che riempirono il periodo trascorso tra la strage di Ustica e la bomba alla stazione di Bologna.
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